La cucina bhutanese è piuttosto povera.

I Bhutanesi amano tantissimo il peperoncino che utilizzano abbondantemente in ogni preparazione alimentare. Quasi ogni pasto è costituito da un piatto di riso rosso condito con una salsa di peperoncini piccantissimi (ema) cucinati con un formaggio di capra fresco e salato (datse). Lo stesso formaggio viene utilizzato per cucinare le patate (kewa datse) o per preparare un gustoso piatto con funghi (shamu datse).

Dal caseificio della Valle di Bumthang si può trovare anche nella capitale dell’ottimo formaggio tipo gruvier. Questo importante caseificio del centro Bhutan, fu impiantato dagli svizzeri negli anni ottanta.

Altra grande componente dell'alimentazione del Bhutan è la carne di yak e di maiale. Diffuso è il maiale stufato con il rafano (phak sha laphu) o il manzo stufato con spinaci (no sha huentseu) o il pollo con salsa all’aglio e burro (bja sha maroo).

Asparagi selvatici e le foglie di felce (nakey) si trovano in stagione, mentre durante tutto l’anno al mercato settimanale, arrivano freschissime verdure dal confine indiano.

Sulle montagne, dove non cresce il riso, alla base dell’alimentazione troviamo frumento, grano saraceno e la tsampa, la farina di orzo tostata, alla maniera tibetana, la tukpha, lasagnette in brodo di carne , o i momo, ravioli stufati.

I bhutanesi non amano il dolce.

Con il tè viene spesso servito lo Tsao, riso bollito e poi tostato, a volte arricchito di un po’ di zucchero. Il tè è la bevanda nazionale. Generalmente, come in tutta l’Himalaya, si aggiunge sale e burro di yak (suja). Raramente si trova il caffè espresso, mentre ovunque viene servito il caffè solubile.

Sempre nel Bumthang si produce una buona birra di grano non filtrata, la Red Panda. Una bevanda alcolica molto diffusa è il bang chang, una specie di birra calda fermentata dal grano.

Nell'est e nel centro del Bhutan si produce l'ara, un distillato alcolico artigianale sui 20 °C.